Il governo razzola bene ma predica male
Di Carlo Pelanda (9-3-2009)
Il caso della polemica tra Berlusconi ed i media accusati di disseminare pessimismo ingiustificato è una buona occasione per analizzare la complessità dei fattori psicologici e comunicativi della crisi.
La fiducia è
il pilastro dell’economia. Se penso che il domani sarà meglio dell’oggi muoverò
il capitale in modo ottimistico, per esempio spendendo di più o, se impresa,
investendo. Se penso il contrario, risparmierò o
rimanderò l’investimento. Le recessioni e le riprese sono fortemente
influenzate da tale meccanismo psicologico di massa. Chi vuole approfondirlo
risalga nelle letture fino alla “Teoria del campo”, in psicologia, elaborata
negli anni ’30 dell’altro secolo. O, senza disturbare
la scienza, se vi svegliate ottimisti sarete anche molto attivi nella giornata
e viceversa. Anche l’economia va così. Aggiungete alla centralità del fattore
psicologico in economia l’importanza crescente della comunicazione nel definire
le immagini del mondo che avete in mente. I media
rielaborano la realtà in base alle loro necessità strumentali o convinzioni
ideologiche. Per esempio, un filmato di telegiornale e questo
articolo risentono di vincoli di spazio che selezionano la realtà
mediata. Inoltre, il mediatore informativo ha le proprie necessità di
marketing. Per esempio, nella competizione tra media, se liberi, vincono le
notizie dai toni forti, che destano interesse stimolando l’emisfero emotivo del
cervello (io vi sto annoiando perché, volendo spiegare, sto stimolando quello
razionale). E’ inevitabile, anche al netto di intenzioni
ideologiche, che le cronache di crisi tendano ad amplificarla. Per altro,
quando vi sarà la ripresa, assisteremo ad eccessi al contrario. Con queste
considerazioni in mente cerchiamo di valutare la polemica Berlusconi-media.
Il primo ha le sue ragioni in quanto la difesa dell’ottimismo ha la capacità di
attutire l’impatto della crisi. Pertanto è comprensibile, oltre che per
l’interesse elettorale, che Berlusconi si sia lamentato di immagini sui media apparse troppo negative.
Inoltre l’Italia deve difendere verso l’esterno un’immagine ottimistica per
evitare speculazioni basate sulla fragilità del suo enorme debito. Per altro i media hanno riportato, pur nella selezione detta sopra,
dati veri. Il Pil è in caduta, l’impatto è grave,